La sempre maggiore esigenza di rifornimento e consumo di prodotti alimentari all’interno del territorio dell’Unione, ha indotto la Comunità Europea ad adottare un metodo di
controllo integrato della salubrità delle derrate alimentari a
tutela dei consumatori .
Il metodo adottato è conosciuto come HACCP. Il termine HACCP è acronimo di “Hazard Analysis Critical Control Points” (Analisi dei rischi e controllo dei punti critici).
La legislazione vigente, che al suo interno contiene l’esplicito riferimento all’adozione del metodo HACCP, prevede essenzialmente che vengano individuate, all’interno della specifica attività, tutti quei punti che potrebbero rivelarsi critici per la sicurezza degli alimenti e che vengano individuate, applicate, mantenute ed aggiornate le adeguate procedure per mantenerli sotto controllo.
Per poter adempiere a tale compito il responsabile dell’industria alimentare deve necessariamente fare riferimento al
sistema HACCP .
Quanto detto sopra rappresenta, per grandi linee, quanto stabilito dai sette principi che si trovano alla base dell’HACCP:
I - Identificazione dei pericoli;
II - Individuazione dei punti critici di controllo (CCP);
III - Definizione dei limiti critici per tutti i CCP;
IV - Realizzazione di un sistema di sorveglianza (monitoraggio) per ogni CCP;
V - Individuazione delle azioni correttive in caso di scostamento dai limiti critici prefissati.
VI - Identificazione delle procedure di verifica.
VII - Registrazione e raccolta di Documenti e Registrazioni